mercoledì 18 giugno 2008

Petra Magoni e Ferruccio Spinetti con la loro "Musica nuda" al San Carlo di Napoli il 16-06-08


Da brivido.
All'interno di un contesto regale come quello del teatro San Carlo -forse anche con un certo attrito tra il tipo di concerto che è stato presentato e il genere di spettacoli che vengono rappresentati normalmente nel più prestigioso teatro di Napoli- si è andato a sviluppare un concerto che ha esaltato tutto il pubblico presente, portandolo al termine del concerto a chiedere per ben due volte un ulteriore esibizione musicale del gruppo.
Ma andiamo con ordine. Il gruppo che ha suonato (perchè loro si definiscono gruppo) è costituito da un duo: Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, lei voce, lui contrabbasso (musicista degli Avion Travel). Il loro proggetto: "Musica nuda", che portano avanti da tempo.
Ciò che è impressionante è la quantità di cultura musicale che confluisce nella loro musica.
C'è una contaminazione, o meglio una commistione (termine più adatto poichè come dice il pianista Stefano Bollani, marito di Petra Magoni, contaminazione sa tanto di qualcosa di nocivo) di generi, tecniche, periodi storici, partecipazioni artistiche.



Partiamo dal repertorio che hanno presentato: un intrecciarsi di loro brani, inediti anche, pezzi scritti da altri artisti e le loro amatissime cover dei più disparati autori, spaziando da artisti come Lucio Battisti, Fabrizio De Andrè, i Beatles, divertendosi con estrema ironia con brani come il Tuca tuca della Carrà o Non ho l'età di Gigliola Cinquetti, riproponendo addirittura la parte finale di un madrigale di Monteverdi. Tutto questo è il primo tassello che ci fa capire la varietà di uno spettacolo del genere.
Ma una delle cose più interessanti è il modo con cui tutto questo avviene, il loro inconfondibile stile che è una foce di più correnti: si passa dal jazz, alla musica operistica, alla musica classica antica, e musica classica contemporanea, all'ironia e la frizzantezza di artisti come Frank Zappa oppure Elio e le storie tese, a tutto il mondo della musica leggera e della musica d'autore, ad echi di musica orientaleggiante.
La prima scelta audace sta già nel tipo di formazione, cioè voce e contrabbasso, nella quale si prende in eredità tutta una tradizione musicale (come nel jazz per esempio) che concepisce lo strumento contrabbasso così come il basso non solo come creatore di tappeto e di accompagnamento, ma di vero e proprio creatore di melodie e armonie, esaltandolo addirittura a protagonista della scena poichè unico strumento.
Però potremmo arrivare a dire che non sia l'unico strumento sul palco, proprio per il tipo di espressività e di tecnica vocale di Petra Magoni: rappresenta la piena consapevolezza dell'uso della voce come strumento musicale, in lei si riversa un abilità tecnica che le permette di spaziare tra le ottave con altezze più disparate permettendosi anche delle minime variazioni tonali e semitonali. Andando da uno stile da musica operistica ad uno stile jazz, e saccheggiando le sperimentazioni della musica contemporanea.
Quando parliamo di iflussi della musica classica contemporanea, intendiamo la loro concezione di musica a 360 gradi: in un concerto del genere tutto serve per la creazione, vari elementi si intrecciano. C'è un sovrapporsi di musica acustica e musica elettronica con vari effetti audio ben curati come echi, delayed o la difficilissima creazione di un continuum tra effetto elettronico e sonorità acustiche. Un uso ricercatoe consapevole delle luci posizionate accuratamente con la possibilità di indirizzarle nel migliore dei modi così da creare svariati effetti come la proiezione delle ombre dei due artisti, ingigantite sullo sfondo del palco. E poi naturalmente il modo in cui suonavano e cantavano: dalla tradizione jazz prendono l'improvvisazione, oppure già la sperimentazione della personalizzazione di brani già noti, così come l'uso della voce come strumento musicale imitandone a volte anche sonorità altre, come in preda a virtuosismi. Un altra nota fondamentale è la visione cageiana e contemporanea, che eleva a livello di musica vari elementi, come il respiro della Magoni ben cadenzato, il suo battere a ritmo il piede sul palco, un uso anomalo e non canonico dello strumento musicale da parte di Spinetti, suonando a volte il contrabbasso quasi come se fosse una chitarra, a volte come un violoncello, strofinando le corde, sfiorandole solamente, facendole pizzicare anche alla sua compagna di spettacolo, utilizzando tutta la loro estensione, creando musica anche battendo sulla cassa dello strumento, perchè ogni singola parte di cui è composto può creare suoni che formano musica.

Se già normalmente la musica dal vivo è sempre qualcosa di diverso dalla musica registrata, penso che questo sia il caso in cui il divario è ancora superiore: qui ciò che conta è la performance artistica che comprende anche la fisicità dei due personaggi presenti, si può dire -cosa stupenda- di aver visto Petra Magoni relamente e letteralmente impossessata dalla musica.
Così come è forte il carico di ironia e simpatia di questa fantastica coppia, che permette di alleggerire il concerto regalando risate e serenità al pubblico.
Assolutamente da non perdere. un concerto meraviglioso. Poichè secondo me le parole non arrivano a far capire bene di cosa sono capaci offriamo qui un assaggio della loro musica con la speranza di provocare curiosità in modo da spingere chi sta fruendo di tutto questo dio avvicinarsia questo fantastico mondo musicale.




Il cammello ed il dromedario














I will survive





Guarda che luna




Bocca di rosa



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