lunedì 26 maggio 2008
Concerto Roberto Cacciapaglia all'Auditorium di Milano il 26 maggio 2008
Una cosa che sono abituato a fare, e consiglio sempre a tutti, è di arrivare sempre abbastanza prima dell'ora d'inizio del concerto o dello spettacolo. Questo per potersi godere la location vuota di tutta la folla, così da poter confrontare questa percezione con il momento in cui la sala si riempe e magicamente sembra ingrandirsi.
Nel caso dell'auditorium penso che il primo impatto con la sala sia olfattivo, poichè tutta rivestita, dal pavimento alle pareti al soffitto, di legni, che emanano quella classica essenza che ricorda il parquet.
Così piano piano osservare i particolari di questa grande sala e la gente che lentamente affluiva per occupare i propri posti.
Già la sistemazione delle casse, dei microfoni fa capire che ci si può aspettare un ottima acustica, ed infatti così è stato.
Le luci si abbassano ed entra il protagonista, Roberto Cacciapaglia, insieme ad una violoncellista giapponese e al responsabile degli effetti elettronici. Infatti il concerto organizzato come presentazione dell'ultimo lavoro discografico del pianista, "Quarto tempo", è stato un intreccio di sonorità del piano, del violoncello ed effetti acustici elettronici.
Una musica completamente avvolgente: la musica come frutto dell'intrecciarsi di questi vari strumenti scendeva in sala per avvolgere completamente il pubblico e dare la sensazione di sollevare tutti da terra e come in un vortice farli roteare per tutta la sala, tutti insieme....una capacità di emozionare incredibile, non una musica sintatticamente complessa, però la bravura sta proprio nel creare qualcosa di molto espressivo con semplicità , utilizzando solo le note utili, senza eccessi...
E' estremamente difficile poter descrivere con le parole quello a cui si è assistito, e sopratttutto tutta la magia che si è ascoltata.
Concerto quasi perfetto, in alcuni punti ha sfiorato la precisione di una registrazione fatta in sala, anche se però ci sono stati dei piccoli errori, minuscole sottigliezze ovviamente, ma accolti nel miglior modo possibile poichè questo è il rischio della diretta.
Una musica, la sua, pienamente inquadrata nel sistema tonale, molto sinuosa, ricca di armonie, melodie ben scandite, note struggenti che sembravano strapparti le emozioni dal corpo, melodie sorprendenti per quanto una persona ci possa ritrovare la propria sensibilità, una musica altamente immaginabile come contenuto extradiegetico in qualche scena di film, come passeggiate malinconiche o rassegnate sotto la pioggia, o in solitudine. Naturalmente con questo non si vuole restringere la fruizione di questa musica come triste, assolutamente, magari data la struttura del ritmo non si può parlare di musica allegra, ma è qualcosa di più comprensivo nella gamma emozionale, e comunque sempre qualcosa di estremamente personale.
Lui un uomo abbastanza pacato, non molto sorridente, ma bastava che metteva le mani sulla tastiera e tutti pendevano da quelle note, si è visto gente completamente rapita da quelle dolci melodie, forse come abbiamo detto prima anche malinconiche....
Al termine dell'esibizione naturalmente lo scroscio di applausi non è mancato, e ha riportato Cacciapaglia per ben due volte ancora sul palco.
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