martedì 27 maggio 2008
Sergio Cammariere al teatro Smeraldo di Milano il 27 maggio 2008
Per fortuna che ci sono artisti, perchè di vero artista stiamo parlando, come Sergio Cammariere in Italia.
La sua musica, il suo concerto sapeva tanto di jazz, brani che finalmente non hanno basi povere di arte, passione e cultura della musica, anzi qui la musica in se, senza parole rappresenta una delle fonti e dei fattori di maggior importanza del concerto e dello stile di Sergio Cammariere.
Si rimane incantati dall'abilità tecnica di questo musicista...ma non vanno dimenticati anche i testi ovviamente che sono gran belle poesie, sentite in questa serata di gran fascino cantate e appaludite dal pubblico che ha riempito il teatro Smeraldo quasi con il tutto esaurito.
Un concerto godibilissimo che al suo termine si è meritato oltre alla richiesta scontata del bis, anche una ricca e lunga standing ovation.
Una pecca della serata forse è stato il teatro che per esser sincero non era in grande stato, numeri dietro le poltrone cancellati, posti angusti e stretti, pareti e rivestimenti vecchi e cosumati. All'inizio dello spettacolo il nostro artista sembrava un pò affaticato o non molto concentrato, ma con l'ingranarsi del concerto ci si è levati qualsiasi dubbio e si è putoti osservare e godere una sera divertentissima grazie alla musica.
Cammariere un cantautore che risolleva le sorti della musica italiana, che ci fa sperare si possa tornare ad un periodo di grandi talenti.
E' stato accompagnato in questa sorridente serata, da musicisti molto abili con i propri sturmenti, con precisione, oltre a lui ed il suo piano c'era la presenza di una batteria, di un contrabbasso, delle percussioni, e poi con maggior rguardo per lo splendore delle loro performance vanno citati il violinista e il trombettista.
Questi due ultimi citati hanno arricchito il concerto di virtuosismi che hanno impreziosito il tutto, uniti a quelli splendidi del nostro eroe moderno.
Momento di altissima tensione artistica, e nel quale si è dimostrato ancor di più la bravura degli artisti sul palco, è stato un duetto tra Sergio ed il violinista, fatto però in maniera particolare: i due hanno chiesto al pubblico di fischiettare o intonare qualche melodia inventata lì su due piedi. Da li, da quelle poche note che sono riusciti ad intercettare tra il groviglio che proveniva dalla platea e dalla galleria, hanno creato un mondo: pienamente inquadrati in una tradizione e una cultura jazz, hanno improvvisato un duetto spettacolare, forse uno dei passaggi più emozionanti e ricchi di energia dello spettacolo, dimostrando una capacità e una conoscenza musicale incredibile, perchè ricordiamo che sono partiti da una breve melodia sentita a stento dal pubblico, poi hanno inventato tutto loro, creato qualcosa di nuovo che prima non c'era.
Vale la pena citare quella che lo stesso Cammariere chiama la sua famiglia (di musicisti): Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Bruno Marcozzi alle percussioni, Olen Cesari al violino e Fabrizio Bosso alla tromba.
Non si può che ringrazioare tutti di questa serata e ovviamente grazie Sergio.
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