La sala si riempe nella mezz'ora prima dell'ora prevista per l'inizio, quasi tutti i posti vengono occupati, la curiosità è tanta...sul palco solo sedie e strumenti, che ci fanno immaginare una gran bella orchestra.
Lievemente scende il buio, poi luce solo su due chitarre: sono le due chitarre che guideranno il concerto, donandoci le versioni quasi originali delle canzoni, sono le chitarre della memoria, così presentate da colui che ha introdotto la serata, Maurizio Franco.
Un concerto ben organizzato, senza sbavature, apparentemente senza errori, ognuno ha fatto il suo dovere, donando piacere a tutti gli spettatori, stimolati dalla stupenda musica dei Beatles, e affascinati dai mitici arrangiamenti di Marco Gotti, vero compositore per l'occasione, con i suoi bei voli musicali. Voli che penetranti e vivaci hanno trasformato e arricchito alcune delle melodie più famose del mondo...spaziando da ritmi balcanici, latini, swing, jazz stile anni 50.
Penso sia opportuno dare merito a tutta la composizione e alla serata fornendo tutti coloro che hanno contribuito alla creazione di questa piacevolissima serata e il materiale su cui si è lavorato:
OMAGGIO AI BEATLES
Come Together / Michelle / Hey Jude / Girl / And I Love Her / Yesterday / All You Need Is Love / Norwegian Wood / Eleonor Rigby
arrangiamenti originali di Marco Gotti
con la Civica Jazz Band
solisti: Emilio Soana (tromba), Roberto Rossi (trombone), Giulio Visibelli (sassofoni), Mario Rusca (pianoforte), Marco Vaggi (contrabbasso), Tony Arco (batteria)
e gli studenti dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica
solisti ospiti: Sergio Orlandi (tromba), Marco Gotti (sax tenore), Giancarlo Porro (sax baritono)
e con la partecipazione di Roberto Cecchetto e Riccardo Bianchi (chitarre)
direttore Enrico Intra.
Introduzione al concerto a cura di Maurizio Franco.
Una veria goduria tra viaggi nel passato e nel conosciuto, nel nuovo e nella creatività.
Ha colpito particolarmente la batteria che ha avuto un comportamento esemplare, è stata il sunto della frase: la potenza è niente senza controllo. Un uomo dietro quei piatti e quei tamburi che si vedeva trattenuto e che si sarebbe potuto scatenare in qualsiasi momento, ma ha convogliato tutta la sua forza in una tecnica strepitosa, rispettando tempi, ritmi. Come se fosse completamente rapito ed esaltato dalla musica, si univa a lei.
Con questo non si vule sminuire nessuno anzi, una delle cose che più saltava agli occhi e alle orecchie è stata proprio la bravura di ogni singolo elemento dell'orchestra.
Dovrebbero organizzare più volte iniziative come queste.
lunedì 19 maggio 2008
Concerto Jazz omaggio ai Beatles al teatro Studio di Milano il 19 maggio 2008
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1 commento:
Ciao Marcé!
bello il Blog, continua cosí!
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